Questa volta vi parlerò di "B Il Burattinaio" di Torsten Petterson seguito di "A L'alfabetista" entrambi editi dalla Newton, ma prima di tutto un accenno al tema del libro.
In una fredda mattina di ottobre, la piccola Petra Nilsson scompare. Le sue tracce si perdono nel bosco che circonda il palazzo in cui vive, alla periferia della cittadina finlandese di Forshälla. I primi sospetti ricadono proprio sui genitori, due alcolizzati che vivono ai margini della società. Ma all’orizzonte appare un’ombra più inquietante: stranamente da qualche giorno manca all’appello anche Nils Dunander, vicino di casa e allenatore della squadra di floorball in cui gioca Petra. Un uomo schivo, che solo pochi anni prima ha perso la moglie, violentata e uccisa brutalmente, sempre in quel bosco.
Spetterà al commissario Harald Lindmark indagare, insieme alla collega Sonja Alder, cercando la verità tra false piste e prove contradditorie. Ma il tempo stringe: ogni ora, ogni giorno in più potrebbe essere fatale per la bambina… Riuscirà Lindmark a scoprire quale mistero si nasconde sotto la sua sparizione e a metterla in salvo?
POSSIBILI SPOILER
Secondo capitolo della indagini del commissario Harald Lindmark e della sua squadra, nella cittadina finlandese di Forshälla, a mio avviso pure migliore del primo capitolo, ma ormai si sa i thriller nordici a parte qualche raro caso non deludono mai. Le indagini procedono verso varie piste tutte raccontate con dovizia di particolari, certi ti spiazza un pò che la bambina venga trovata a metà libro ma questo fa parte delle numerose sorprese che la trama prima e dopo ti riserva. Classico stile nordico molto accattivante, che ti trascina nelle fredde e innevate terre di cui parla e nelle indagini, un gioco di incastri che fino alla fine ti tiene con il fiato sospeso. Sono decisamente soddisfatto, Torsten Pettersen posso dirlo è la risposa finlandese alla svedese Camilla Läckberg.
L'unica cosa che mi da da pensare è che dopo "a L'alfabetista" e "B il burattinaio" non è che la serie durerà per tutte le lettere dell'alfabeto?
giovedì 26 gennaio 2012
sabato 21 gennaio 2012
La profezia Vaticana - Jon Trace
Ecco la mia ultima lettura "La profezia Vaticana" di Jon Trace della Newton
Un potere soprannaturale, più antico della Città Eterna, opprime ancora le vie della capitale, macchia di sangue i luoghi sacri, uccide e terrorizza i cittadini. Nella chiesa di santa Maria in Cosmedin, dove è custodita la Bocca della Verità, viene rinvenuta una mano mozzata: si è forse avverata la macabra leggenda? Solo una donna, sporca di sangue, bellissima, in evidente stato di shock, si trova sulla scena del delitto. Il caso viene affidato a Valentina Morassi, giovane ufficiale dei carabinieri. Mentre altro sangue si riversa nelle strade di Roma, le indagini sembrano a un punto morto, perché l'unica testimone, la donna arrestata, soffre di gravi disturbi psichici: nel suo animo vivono molteplici identità, la sua voce racconta le gesta di molte donne diverse e nella sua mente si annidano le oscure profezie di Cassandra. Al fianco di Valentina c'è solo Tom, un ex sacerdote ora suo amante. Insieme i due scopriranno indizi custoditi in buie catacombe, attraverseranno le fondamenta della città, lo sfarzo delle basiliche e la squallida miseria di prigioni sotterranee, lotteranno contro una setta pagana, alla ricerca del terribile segreto che Roma custodisce da migliaia di anni.
ATTENZIONE SPOILER
Il primo aggettivo che mi viene in mente per questo libro è: insipido. Si perché paradossalmente forse sarebbe stato meglio se fosse stato brutto, almeno mi avrebbe scatenato una quAlche reazione emotiva; come per i libri che trovo belli anche quelli brutti ti regalano quelche emozioni, certo saranno di fastidio o peggio, ma sempre meglio del nulla lasciato da questo libro.
Tutte le pagine scorrono come manco lE avessi lete tanto la storia ti rimane distante, non riesci a provare nessuna empatia per i vari protagonisti come il capitano dei carabinieri Valentina, l'ex prete Tom, la psichiatra Luisa o la paziente Anna.
Il ritmo direi che è incalzante per tutto il libro ma non basta, la storia della paziente con disturbi disociativi è anche curata con le sue personalità multiple, con le indagini di Valentina e Tom sugli gli omicidi, e la setta di un antico culto, gli eunuchi e quant'altro, ma tutto risulta anonimo.
Poi vogliamo parlare come un carabiniere, seppur capitano, sospeso e un ex prete disoccupato (anche se a inizio libro aveva vinto dei soldi combattendo) possano in un pomeriggio spedere mille euro per i vestiti firmati per lui per non parlare dei vestiti per lei?
C'è un miglioramente nelle ultime 100 pagine quando le setta entra in gioco visibilmente, e non più nell'ombra, ma decisamente non è un libro che consiglierei.
Non è bello, non è brutto è anonimo.
Un potere soprannaturale, più antico della Città Eterna, opprime ancora le vie della capitale, macchia di sangue i luoghi sacri, uccide e terrorizza i cittadini. Nella chiesa di santa Maria in Cosmedin, dove è custodita la Bocca della Verità, viene rinvenuta una mano mozzata: si è forse avverata la macabra leggenda? Solo una donna, sporca di sangue, bellissima, in evidente stato di shock, si trova sulla scena del delitto. Il caso viene affidato a Valentina Morassi, giovane ufficiale dei carabinieri. Mentre altro sangue si riversa nelle strade di Roma, le indagini sembrano a un punto morto, perché l'unica testimone, la donna arrestata, soffre di gravi disturbi psichici: nel suo animo vivono molteplici identità, la sua voce racconta le gesta di molte donne diverse e nella sua mente si annidano le oscure profezie di Cassandra. Al fianco di Valentina c'è solo Tom, un ex sacerdote ora suo amante. Insieme i due scopriranno indizi custoditi in buie catacombe, attraverseranno le fondamenta della città, lo sfarzo delle basiliche e la squallida miseria di prigioni sotterranee, lotteranno contro una setta pagana, alla ricerca del terribile segreto che Roma custodisce da migliaia di anni.
ATTENZIONE SPOILER
Il primo aggettivo che mi viene in mente per questo libro è: insipido. Si perché paradossalmente forse sarebbe stato meglio se fosse stato brutto, almeno mi avrebbe scatenato una quAlche reazione emotiva; come per i libri che trovo belli anche quelli brutti ti regalano quelche emozioni, certo saranno di fastidio o peggio, ma sempre meglio del nulla lasciato da questo libro.
Tutte le pagine scorrono come manco lE avessi lete tanto la storia ti rimane distante, non riesci a provare nessuna empatia per i vari protagonisti come il capitano dei carabinieri Valentina, l'ex prete Tom, la psichiatra Luisa o la paziente Anna.
Il ritmo direi che è incalzante per tutto il libro ma non basta, la storia della paziente con disturbi disociativi è anche curata con le sue personalità multiple, con le indagini di Valentina e Tom sugli gli omicidi, e la setta di un antico culto, gli eunuchi e quant'altro, ma tutto risulta anonimo.
Poi vogliamo parlare come un carabiniere, seppur capitano, sospeso e un ex prete disoccupato (anche se a inizio libro aveva vinto dei soldi combattendo) possano in un pomeriggio spedere mille euro per i vestiti firmati per lui per non parlare dei vestiti per lei?
C'è un miglioramente nelle ultime 100 pagine quando le setta entra in gioco visibilmente, e non più nell'ombra, ma decisamente non è un libro che consiglierei.
Non è bello, non è brutto è anonimo.
mercoledì 11 gennaio 2012
Il marchio del diavolo - Gleen Cooper
Ecco la mia ultima lettura, il quarto libro di Gleen Cooper, "Il marchio del diavolo" edito dalla Nord, ma veniamo alla seconda di copertina.
Roma, 1139. Inquieto, un uomo alza gli occhi alla volta celeste. Seguendo le indicazioni dei suoi predecessori, è arrivato nella Città Eterna per assistere all'eclissi che mostrerà un allineamento astrale unico. All'ora stabilita, la luna a poco a poco si dissolve nell'oscurità, rivelando 112 stelle. È il segno che l'uomo aspettava: ancora 112 papi, poi, sulle rovine della Chiesa, sorgerà un nuovo mondo.
Roma, 2000. Incredula, una giovane archeologa fissa il cielo. Poche ore prima, il Vaticano le ha ordinato d'interrompere gli scavi nelle catacombe di San Callisto, mettendo così fine alla sua carriera accademica. E adesso lei giace sull'asfalto, in una pozza di sangue. Tuttavia, nell'istante in cui l'aggressore le ha conficcato il pugnale nel petto, Elisabetta ha notato un dettaglio agghiacciante. Un dettaglio impossibile da dimenticare.
Roma, oggi. Sconcertata, una suora studia i simboli astrologici tracciati sul muro. Ma quello non è il solo enigma custodito dall'antico colombario di San Callisto. Intorno a lei, infatti, ci sono decine di scheletri caratterizzati da un'anomalia inquietante: la stessa anomalia del sicario che, anni prima, aveva cercato di ucciderla. Decisa a far luce sul mistero, suor Elisabetta entra in possesso di un rarissimo esemplare del Dottor Faust di Marlowe e intuisce che quei versi sono il codice per svelare il cerchio diabolico che lega passato, presente e futuro. Perché il papa è morto, il conclave è alle porte e la profezia sta per compiersi...
Bello, bello bello!!. Possiamo dire che Gleen Cooper ci ha abituati molto bene, e posso affermare che questo suo ultimo libri sia ai livelli se non addirittura superiore a "La biblioteca dei morti".
I suoi classici sbalzi temporali sono molto limitati in questo libro ma la storia ai giorni nostri è a dir poco sublime, anche se per certi versi strizza l'occhio ad Anglei & demoni di Dan Brown. Il libro si fa divorare in poco tempo, tanto ti prende che non riesci staccarti dalle pagine, tutti gli intrecci di trame e sottotrame sono perfetti, il ritmo è serrato. Le vicende di suor Elisabetta di suo fratello nell indacini per salvare il Vaticano in pieno Conclave dai misteiosi esseri codati come ho detto pocanzi, ricordano molto Angeli e Demoni solo ahce la posto degli Illuminati qua abbiamo i misteriosi esseri codati, i Lemuri.
Consigliatissimo.
Roma, 1139. Inquieto, un uomo alza gli occhi alla volta celeste. Seguendo le indicazioni dei suoi predecessori, è arrivato nella Città Eterna per assistere all'eclissi che mostrerà un allineamento astrale unico. All'ora stabilita, la luna a poco a poco si dissolve nell'oscurità, rivelando 112 stelle. È il segno che l'uomo aspettava: ancora 112 papi, poi, sulle rovine della Chiesa, sorgerà un nuovo mondo.
Roma, 2000. Incredula, una giovane archeologa fissa il cielo. Poche ore prima, il Vaticano le ha ordinato d'interrompere gli scavi nelle catacombe di San Callisto, mettendo così fine alla sua carriera accademica. E adesso lei giace sull'asfalto, in una pozza di sangue. Tuttavia, nell'istante in cui l'aggressore le ha conficcato il pugnale nel petto, Elisabetta ha notato un dettaglio agghiacciante. Un dettaglio impossibile da dimenticare.
Roma, oggi. Sconcertata, una suora studia i simboli astrologici tracciati sul muro. Ma quello non è il solo enigma custodito dall'antico colombario di San Callisto. Intorno a lei, infatti, ci sono decine di scheletri caratterizzati da un'anomalia inquietante: la stessa anomalia del sicario che, anni prima, aveva cercato di ucciderla. Decisa a far luce sul mistero, suor Elisabetta entra in possesso di un rarissimo esemplare del Dottor Faust di Marlowe e intuisce che quei versi sono il codice per svelare il cerchio diabolico che lega passato, presente e futuro. Perché il papa è morto, il conclave è alle porte e la profezia sta per compiersi...
Bello, bello bello!!. Possiamo dire che Gleen Cooper ci ha abituati molto bene, e posso affermare che questo suo ultimo libri sia ai livelli se non addirittura superiore a "La biblioteca dei morti".
I suoi classici sbalzi temporali sono molto limitati in questo libro ma la storia ai giorni nostri è a dir poco sublime, anche se per certi versi strizza l'occhio ad Anglei & demoni di Dan Brown. Il libro si fa divorare in poco tempo, tanto ti prende che non riesci staccarti dalle pagine, tutti gli intrecci di trame e sottotrame sono perfetti, il ritmo è serrato. Le vicende di suor Elisabetta di suo fratello nell indacini per salvare il Vaticano in pieno Conclave dai misteiosi esseri codati come ho detto pocanzi, ricordano molto Angeli e Demoni solo ahce la posto degli Illuminati qua abbiamo i misteriosi esseri codati, i Lemuri.
Consigliatissimo.
lunedì 9 gennaio 2012
Il tribunale delle anime - Donato Carrisi
Cari lettori eccoci giunti alla mia ultima lettura, "Il tribunale delle anime" di Donato Carrisi, edito dalla Longanesi, ma come consuetudine iniziamo con la seconda di copertina.
Roma è battuta da una pioggia incessante. In un antico caffè, vicino a piazza Navona, due uomini esaminano lo stesso dossier. Una ragazza è scomparsa. Forse è stata rapita, ma se è ancora viva non le resta molto tempo. Uno dei due uomini, Clemente, è la guida. L'altro, Marcus, è un cacciatore del buio, addestrato a riconoscere le anomalie, a scovare il male e a svelarne il volto nascosto. Perché c'è un particolare che rende il caso della ragazza scomparsa diverso da ogni altro. Per questo solo lui può salvarla. Ma, sfiorandosi la cicatrice sulla tempia, Marcus è tormentato dai dubbi. Come può riuscire nell'impresa a pochi mesi dall'incidente che gli ha fatto perdere la memoria? Anomalie. Dettagli. Sandra è addestrata a riconoscere i dettagli fuori posto, perché sa che è in essi che si annida la morte. Sandra è una fotorilevatrice della Scientifica e il suo lavoro è fotografare i luoghi in cui è avvenuto un fatto di sangue. Il suo sguardo, filtrato dall'obiettivo, è quello di chi è a caccia di indizi. E di un colpevole. Ma c'è un dettaglio fuori posto anche nella sua vita personale. E la ossessiona. Quando le strade di Marcus e di Sandra si incrociano, portano allo scoperto un mondo segreto e terribile, nascosto nelle pieghe oscure di Roma. Un mondo che risponde a un disegno superiore, tanto perfetto quanto malvagio. Un disegno di morte. Perché quando la giustizia non è più possibile, resta soltanto il perdono. Oppure la vendetta. Questa è la storia di un segreto invisibile eppure sotto gli occhi di tutti. Questa è la storia di un male antico ed eterno e di chi lotta per contrastarlo. Questa è una storia basata su fatti veri, ispirata ad eventi reali: la sfida non è crederci, ma accettarlo.
Alla sua seconda opera Carrisi si conferma un ottimo scrittore, la storia è infarcita di trame e sottotrame, con Marcus il penitenziera che indaga per trovare la ragazza scomparsa e si imbatte in un misterioso individuo che offre a vittime di crimini la possibilità di vendicarsi, ma anche con la giovane poliziotta della scientifica che vuol far luce sulla morte del marito. Numerose le trame e sottotrame tutte incastrate tra loro come in un mosaico perfetto. Anche l'ambientazione romana fa il suo, trasudando un alone di mistero, tra vicoli oscuri, monumenti e chiese, il ritmo parte come un diesel per poi non dare un attimo di respiro finendo con il finale shok. Non so voi ma io avevo tutta un'altra idea di chi fosse il trasformista.
Finisco con una frase del libro che viene ripetuta più volte e che da una certa idea del libro e che spero vi invogli all'acquisto, è raro trovare nei confini italici uno scrittore che renda mistero e suspance in questo modo.
"C'è un luogo in cui il mondo della luce incontra quello delle tenebre. E' lì che avviene ogni cosa: nella terra delle ombre, dove tutto è rarefatto, confuso, incerto. Noi siamo i guardiani posti a difesa di quel confine. Ma ogni tanto qualcosa riesce a passare."
Roma è battuta da una pioggia incessante. In un antico caffè, vicino a piazza Navona, due uomini esaminano lo stesso dossier. Una ragazza è scomparsa. Forse è stata rapita, ma se è ancora viva non le resta molto tempo. Uno dei due uomini, Clemente, è la guida. L'altro, Marcus, è un cacciatore del buio, addestrato a riconoscere le anomalie, a scovare il male e a svelarne il volto nascosto. Perché c'è un particolare che rende il caso della ragazza scomparsa diverso da ogni altro. Per questo solo lui può salvarla. Ma, sfiorandosi la cicatrice sulla tempia, Marcus è tormentato dai dubbi. Come può riuscire nell'impresa a pochi mesi dall'incidente che gli ha fatto perdere la memoria? Anomalie. Dettagli. Sandra è addestrata a riconoscere i dettagli fuori posto, perché sa che è in essi che si annida la morte. Sandra è una fotorilevatrice della Scientifica e il suo lavoro è fotografare i luoghi in cui è avvenuto un fatto di sangue. Il suo sguardo, filtrato dall'obiettivo, è quello di chi è a caccia di indizi. E di un colpevole. Ma c'è un dettaglio fuori posto anche nella sua vita personale. E la ossessiona. Quando le strade di Marcus e di Sandra si incrociano, portano allo scoperto un mondo segreto e terribile, nascosto nelle pieghe oscure di Roma. Un mondo che risponde a un disegno superiore, tanto perfetto quanto malvagio. Un disegno di morte. Perché quando la giustizia non è più possibile, resta soltanto il perdono. Oppure la vendetta. Questa è la storia di un segreto invisibile eppure sotto gli occhi di tutti. Questa è la storia di un male antico ed eterno e di chi lotta per contrastarlo. Questa è una storia basata su fatti veri, ispirata ad eventi reali: la sfida non è crederci, ma accettarlo.
Alla sua seconda opera Carrisi si conferma un ottimo scrittore, la storia è infarcita di trame e sottotrame, con Marcus il penitenziera che indaga per trovare la ragazza scomparsa e si imbatte in un misterioso individuo che offre a vittime di crimini la possibilità di vendicarsi, ma anche con la giovane poliziotta della scientifica che vuol far luce sulla morte del marito. Numerose le trame e sottotrame tutte incastrate tra loro come in un mosaico perfetto. Anche l'ambientazione romana fa il suo, trasudando un alone di mistero, tra vicoli oscuri, monumenti e chiese, il ritmo parte come un diesel per poi non dare un attimo di respiro finendo con il finale shok. Non so voi ma io avevo tutta un'altra idea di chi fosse il trasformista.
Finisco con una frase del libro che viene ripetuta più volte e che da una certa idea del libro e che spero vi invogli all'acquisto, è raro trovare nei confini italici uno scrittore che renda mistero e suspance in questo modo.
"C'è un luogo in cui il mondo della luce incontra quello delle tenebre. E' lì che avviene ogni cosa: nella terra delle ombre, dove tutto è rarefatto, confuso, incerto. Noi siamo i guardiani posti a difesa di quel confine. Ma ogni tanto qualcosa riesce a passare."
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