Dopo molto tempo ecco la mia ultima lettura "La donna in gabbia" primo di una serie di libri di Jussi Adler-Olsen. Ma prima di tutto iniziamo con una breve descirizione del contenuto del libro.
La voce distorta proviene da un altoparlante
piazzato da qualche parte nel buio: "Buon compleanno, Merete. Oggi sono
centoventisei giorni che sei qui, e questo è il nostro regalo per te.
Lasceremo la luce accesa per un anno, a meno che tu non sia capace di
rispondere a una domanda. Perché ti abbiamo rinchiusa?" Merete
Lynggaard, giovane parlamentare danese di successo, è a bordo di un
traghetto il giorno in cui scompare senza lasciare tracce. I media si
lanciano avidamente sulla storia e le ipotesi si avvicendano nei titoli:
dal suicidio all'omicidio, dal tragico incidente al rapimento, fino
alla sparizione volontaria. La polizia mette in campo tutte le forze, ma
senza risultato: la donna sembra inghiottita dalla terra. Merete però
non è morta. Chi la tiene segregata in modo tanto disumano in una
prigione di cemento? E perché? Cinque anni dopo, Carl Morck, poliziotto
svogliato e burbero, una spina nel fianco per tutti i colleghi, decide
di riaprire le indagini con la sua Sezione Q, il nuovo reparto speciale
per i casi irrisolti. Procedendo a ritroso nel tempo fra trame politiche
e drammi familiari, Morck e il suo misterioso assistente siriano Assad
si lanciano in una battaglia contro il disegno delirante di un criminale
folle.
Primo libro di una serie di casi della neonata sezione Q dedita a indigini su vecchi casi irrisolti, qui vediamo la sua nascita con il detective cui viene assegnata Carl Mork e dal suo improbabile assistente Assan e dall'ex collega di Carl paralizzato in un letto d'ospedale Hardy. Un thriller nordico di altissimo livello anche se a dire il vero ha poco di nordico come struttura, non si vede la fredda atmosfera che trapela da altri autori nordici, ma dipende dal fatto che siamo in Danimarca e non in Svezia o Islanda. Ma nonostante questo è favoloso, il ritmo è incalzante, e seppur sia difficile creare novità in questo ramo, il tutto ha una nuova visione. Il dosaggio evidentemente premeditato della storia e descrizione dei personaggi lascia quella suspence necessaria, al mantere viva l'attenzione per i seguiti. Il loro primo caso risalente a 5 anni prima alla misteriosa scompara di un giovane, bella e intelligente parlamentare, Merete Lynggaard non può che essere una partenza con il botto. La storia si alterna tra la creazione della squadra Q, l'inizio un pò svogliato delle indagini fino ai primi spiragli, alla prigionaia della donna per mano di misteriosi quanto spietati aguzzini. Alta tensione e ottima scrittura condiscono questo ottimo libro d'esordio. Si legge che è una meraviglia e non puoi non appasionarti alle vicende di Carl, Assan e Merete.
Aspettando con trepidazione i nuovi casi della sezione Q.
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