Rieccomi qui dopo la pausa di elttura dovuta all'afa, ma in questi giorni un pò ha rinfrescato e son tornato a leggere, ed eccomi qua con "Una stella di nome Henry" di Roddy Doyle edito dalla Guanda.
È il lunedì di Pasqua del 1916, a Dublino, quando un manipolo di
rivoluzionari indipendentisti, asserragliato nell'edificio delle poste
centrali della città, viene decimato dall'esercito britannico. Proprio
dietro quelle barricate il giovanissimo Henry Smart ' figlio di un losco
buttafuori di bordello e di una madre consumata dalle troppe gravidanze
' conosce la sua iniziazione alla politica, alla lotta armata, alla
vita. Scampato alle fucilazioni che seguirono la repressione, Henry
diventerà uno degli uomini di fiducia del celebre Michael Collins e
unirà il proprio destino a quello di un'indomita maestra rivoluzionaria.
Sospeso tra invenzione e realtà Una stella di nome Henry è un romanzo
politico, ma è anche una storia d'amore e di grande passione.
Il mio primo Roddy Doyle, tra reltà è fantasia la storia del fantomatico Henry Smart figlio di Henry Samrt con la gamba di legno spaccateste di un bordello. Ci racconta la sua vita, prima come piccolo ladruncolo vagabondo, e poi alla rivolta di Pasqua di dublino quando si unisce ai volontari dell'esercito repubblicano e poi successivamente nella guerra d'indipendenza irlandese, conoscendo personaggi storici come Michael Collins. La sua vita divisa tra l'attivismo indipendentista, le sua con quiste amorose e l'amore della sua vita. Potrei definirlo senza infamia e senza lode, prendeo molti punti per il tema dell'indipendenza irlandese, ma decisamente non mi è piaciuto lo stile di scrittura. molti alti e basi durante tutta la lettura.
Erìn go bragh
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