Ed eccoci alla mia ultima lettura "Il labirinto della rosa" di Titania Hardie libro del 2008 edito dalla Piemme. Ma prima di tutto veniamo alla seconda di copertina.
"Per Will, per quando sarà ciò che non è ancora". È questo il messaggio che Diana, in punto di morte, lascia al figlio minore. Tramandata gelosamente per secoli, l'eredità è sempre stata affidata al ramo femminile della famiglia, ma ora la donna, gravemente malata e priva di figlie femmine, non ha scelta. Spetta al giovane e impetuoso Will ricevere il misterioso lascito. Insieme a esso una semplice busta, contenente una chiave d'argento e un antico documento in codice. Mentre in un ospedale londinese Lucy King, malata di cuore, attende il trapianto che potrebbe salvarle la vita, Will inizia a viaggiare per l'Europa, deciso a decifrare il significato di quei versi. Sarà una ricerca che lo unirà a Lucy molto più di quanto i due possano immaginare e che affonda le radici nel passato, perché gli indizi rimandano al XVI secolo e alla figura di John Dee, matematico, alchimista alla corte di Elisabetta I e lontano antenato di Diana. Costui, dopo aver dedicato la maggior parte della vita all'occultismo e alla filosofia ermetica, all'avvicinarsi della fine aveva nascosto nel suo giardino un tesoro mai ritrovato, che si riteneva permettesse addirittura di parlare con gli angeli. Ma l'impresa non sarà priva di pericoli, perché Will non è l'unico a voler comprendere la verità nascosta nel cuore del labirinto della rosa.
Non so se consiglierei la lettura di questo libro se qualcuno me lo chiedesse, di certo ero stato attirato dalla trama posta nella seconda di copertina, ma il libro risulta essere abbastanza anonimo. Le ricerche fatte dall'autrice per scrivere il libro sono evidenti dalle numerose spiegazioni fornite attraverso i personaggi ma il libro per lunghi tratti risulta molto pesante, altri autori pur mantenendo le spiegazioni scientifiche, filosfiche e quantaltro risultano decisamente più facili da seguire.
Il libro, se si eccettua i primi capitoli con protagonista Will, parte anche maluccio risultando freddo e anonimo, ecco anonimo sarà un aggettivo che tornerà speso alla mente durante la lettura del libro. Questa prima parte che voleva forse far conoscere i personaggi protagonisti da Alex a Lucy, a Simon e Sian risulta pesantino e vuoto. Si ha deciso risollevamento nella parte centrale dove cominciano indagini e il tutto si ravviva un pò ma è un fuoco di paglia, la terza parte quella finale risulta forse peggio della prima, ricca di disquisizioni filosofiche il che non è un problema in se, il problema è che sono messe in modo da non attirare la lettura, e sono per di più molto ripetitive. Aggiungiamoci che a parte Will e Simon gli altri personaggi protagonisti sono irritanti come pochi, specie la coppietta Lucy e Alex, e poi è possibile che l'autrice deve farli pensare le stesse cose ogni 10 pagine, tipo la fine di Will l'inizio di Lucy, pensiero non so quante volte ripetuto durante tutto il libro.
Concludendo il libro di certo non è uno di quelli che ti fa restare attaccato incuriosito da cosa accadrà, ma non è nemmeno uno di quelli che getteresti dalla finestra pur di non leggerlo. come ho detto pocanzi si può commentare con una parola, anonimo.
Ciao e grazie della recensione, ho appena letto il secondo romanzo della Hardie, preso in biblioteca per pura curiosità sul titolo: beh, tutto sommato non è malaccio, a parte quelle che definirei ingenuità o banalità narrative di una scrittrice evidentemente non troppo esperta. La vicenda è interessante, ma anche qui la protagonista principale, continuamente dipinta come un essere eccezionale, risulta inverosimile e un po' irritante.
RispondiEliminaA parte la tua non ci sono recensioni in rete sul labirinto della rosa, ma dato quel che scrivi penso che valga la pena cercare anche questo in biblioteca e non comprarlo!