Dall'autore de "II gladiatore" e "Il
centurione", un nuovo romanzo in grado di evocare la grandezza di Roma,
dei suoi eroi e dei suoi nemici. Spinto dall'odio per Roma, il
gladiatore Aiace percorre l'impero seminando morte e distruzione,
massacrando civili inermi al pari dei soldati. Ancora una volta, Macrone
e Catone sono incaricati di un compito ai limiti dell'impossibile:
fermare le sue gesta, catturarlo o ucciderlo prima che la rivolta si
estenda a tutto il Medioriente. Ma l'ex schiavo è abile, sfuggente,
furbo, capace di evitare le trappole come di tenderle; l'inseguimento si
spinge fino in Egitto, in un ambiente ostile, tra le paludi e i deserti
lungo il Nilo, sotto un sole cocente, in zone infestate da zanzare e
coccodrilli, dove i due protagonisti devono badare alla sopravvivenza
prima ancora che al nemico. Tra scontri, imboscate, agguati e battaglie,
Macrone e Catone arriveranno alla resa dei conti sospinti dalla
disperazione e dallo spirito di vendetta.
Eccomi alla mia ultima lettura. Devo dire che quando comprai i libro non sapevo che facesse parte di una serie, ma per fortuna il libro si può leggere anche da solo, ci sono alcuni riferimenti a fatti avventi prima che ha inimicato i due romani con il gladiatore ribelle, ma tutto sommanto non influiscono sulla lettura del libro, che si può quindi leggere pure da solo. Devo dire che ho trovato lo stile dell'autore molto conivolgente, anche se la prima parte non mi ha molto entusiasmato, ma probabilemnte perchè si parlava di navi e le battaglie erano marine cosa che non amo particolarmente. Poi quando si è tornati a terra ho apprezzato tutto di più, la caccia al perfido ribelle e la guerra contro il principe nubiano, con intrighi tradimenti tattiche militari e gran battaglia finale. Direi che il libro è stato appassionate, è il mio giudizio è comunque positivo, anche se non è uno di quei libri che poi rileggerei.
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