II libro racconta due leggende intrecciate, quella di Sigurd e quella di
Gudrun, presenti anche nella saga dei Nibelunghi. Di Sigurd (Sigfrido),
vengono narrate le imprese eroiche, volute dalla madre per vendicare la
morte di Sigmund, fino alla conquista della valchiria Brynhildr
(Brunilde), che Sigurd "risveglia" dal suo sonno simbolico. Sarà proprio
per amore di Brunilde che Sigurd morirà, ucciso per volere di un suo
altro pretendente. Di Gudrun, inconsolabile vedova di Sigurd, leggiamo
invece la storia di vendetta; Gudrun, infatti, straziata dal dolore per
la perdita di Sigurd, giura di vendicarne la morte. Sposa quindi Affila
(Atli), re degli Unni, e attira i fratelli e il loro uomo di fiducia
Hagen (Hogni) in una trappola mortale: dopo una feroce battaglia, riesce
a catturarli e li uccide, poi li da in pasto al marito, che assassina
dopo questa orribile punizione.
Con un pò di ritardo, il libro lo ho finito più di due settimane fa, eccomi a dire la mia su questo libro. Per prima cosa rispetto agli altri libri del Maestro è scritto in versi, ma io personalmente, pur non amando la scrittura in versi lo ho molto apprezzato, forse anche perchè amo molto le saghe nordiche, qui riviste alla sua maniera da Tolkien. Forse le Prefazione, Introduzione, Commento e Appendici scritte dal figlio di Tolkien, seppur importani per sapere cosa si cela dietro l'idea che aveva suo padre sono un tantinello esagerate nella quantità, e magari anche il prezzo del libro è forse un pò eccessivo rispetto al materiale presente. Tutta via il libro di per e è molto interessante.
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