giovedì 17 febbraio 2011

La confraternita delle rune - Michael Peinkofer

Ecco giunti a parlare della mia ultima lettura, "La confraternita delle rune" dell'autore tedesco Michael Peinkofer. Ma prima di tutto leggetevi l'incipt ufficiale.

Scozia 1822 — Il paese è in subbuglio, scosso da un costante desiderio di libertà dal dominio inglese. È in questo contesto che il giovane studente Jonathan, allievo del celeberrimo Sir Walter Scott, viene rinvenuto cadavere mentre conduce delle ricerche su un antico ordine scozzese nel convento di Kelso. Il caso viene però  apparentemente insabbiato dall’ispettore Dellard inviato da Londra per seguire le indagini. Il che induce Scott a scavare nella vicenda investigando in proprio con l’aiuto del fido nipote Quentin.
Durante le indagini, gli avvenimenti legati al delitto si intrecciano con l’antica storia scozzese e con le vicende di Lady Mari una giovane nobildonna giunta in Scozia per conoscere il promesso sposo. Sia la fanciulla sia Quentin si imbatteranno in un’arcana scritta runica latrice di un messaggio e foriera di un destino arcano che sospingerà i due verso un pericolo mortale.
La Confraternita delle rune, il cui segreto era stato tenuto nascosto per secoli, sarà la fonte di insidie mortali e di oscuri complotti...

Bene questo libro ha molti alti e pochi bassi, decisamente la storia è intrigante anche se gli scrittori che si mettono a fare gli investigatori non è propiamente una novità, anche se di solito non sono scrittori reali e famosi come in questo caso lo è Sir Walter Scott, ci sono gia stati casi questo si come nel caos de "Il Circolo Dante" ma sono casi limitati.

Il mescola sapientemente le azioni di una antica setta dedita all'utilizzo di rune oscure alla vicende dello scrittore, di suo nipote Quentin e di Lady Mary, aggiungendo quel tocco di sovrannaturale, sopratutto nei sogni di Mary, ambientati ai tempi di William Wallace e del tradimento nei suoi confronti.
Certo è, che nonostate il protagonista sia un'orgoglioso scozzese, sembra troppo pro inglesi per i miei gusti. Comunque la storia rimane molto godibile e il libro piacevole, cui consiglio la lettura.
Per ora è tutto, al prossimo libro.

sabato 5 febbraio 2011

La mappa del destino - Glenn Cooper

Per settecento anni è rimasto nascosto in un muro dell'abbazia. Poi una scintilla ha scatenato un incendio e il muro è crollato. Stupito, l'abate Menaud sfoglia quel volume impreziosito da disegni di animali e di piante. È scritto in codice, ma le prime parole sono in latino: "Io, Barthomieu, monaco dell'abbazia di Ruac, ho duecentoventi anni. E questa è la mia storia." Per migliaia di anni è rimasto immerso nell'oscurità. Poi un'intuizione ha squarciato le tenebre. Incredulo, l'archeologo Lue Simard cammina in quel grandioso complesso di caverne, interamente decorate con splendidi dipinti rupestri. E arriva all'ultima grotta, la più sorprendente, dove sono raffigurate alcune piante: le stesse riprodotte nell'enigmatico manoscritto medievale... Per un tempo indefinibile è rimasto avvolto nel mistero. È stato custodito da santi e da assassini, è stato una fonte di vita e una ragione di morte. Poi un imprevisto ha rischiato di svelarlo agli occhi del mondo. Spietati, gli abitanti di Ruac non hanno dubbi: i forestieri devono essere fermati. Perché la cosa più importante è difendere il loro segreto. A ogni costo. 

Anche in questo libro Glenn Cooper mantiene come nei due libri precedenti i tre filoni temporali narrativi, questa volta tra giorni nostri (prevalentemente) medioevo e preistoria in questo libro di ambito archeologico.
Come al solito l'impato narrativo è notevo, in un crescendo di varie emozioni alla ricerca del mistero della grotta e dell'infuso.Si legge tutto d'un fiato, a dimostrazione ch l'autore sa come mantnere alta l curiosità del lettore. Non al livello della biblioteca dei morti, ma meglio del libro delle anime.
Consigliatissimo.

Ti potrebbero interessare

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...