mercoledì 28 febbraio 2018

Hunger Games La ragazza di fuoco - Suzanne Collins

Non puoi rifiutarti di partecipare agli Hunger Games. Una volta scelto, il tuo destino è scritto. Dovrai lottare fino all'ultimo, persino uccidere per farcela. Katniss ha vinto. Ma è davvero salva? Dopo la settantaquattresima edizione degli Hunger Games, l'implacabile reality show che si svolge a Panem ogni anno, lei e Peeta sono, miracolosamente, ancora vivi. Katniss dovrebbe sentirsi sollevata, perfino felice. Dopotutto, è riuscita a tornare dalla sua famiglia e dall'amico di sempre, Gale. Invece nulla va come Katniss vorrebbe. Gale è freddo e la tiene a distanza. Peeta le volta le spalle. E in giro si mormora di una rivolta contro Capitol City, che Katniss e Peeta potrebbero avere contribuito a fomentare. La ragazza di fuoco è sconvolta: ha acceso una sommossa. Ora ha paura di non riuscire a spegnerla. E forse non vuole neppure farlo. Mentre si avvicina il momento in cui lei e Peeta dovranno passare da un distretto all'altro per il crudele Tour della Vittoria, la posta in gioco si fa sempre più alta. Se non riusciranno a dimostrare di essere perdutamente innamorati l'uno dell'altra, Katniss e Peeta rischiano di pagare con la vita...

Come il primo libro la scrittura è molto scorrevole, ma in generale lo trovo migliore del precedente. Proseguono le storie dei vari protagonisti, che però mancano tutti di caratterizzazione, tutti a parte Katniss. Katniss è sempre più irritante come pure Peeta, preferisco nettamente Johanna, Finnick e Haymitch.

Voto 3 su 5

martedì 27 febbraio 2018

Hunger Games - Suzanne Collins

Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. 

Avevo visto i quattro film tratti dai tre libri,  apprezzando solo i primi due e ora ho letto il primo dei tre libri. Scrittura scorrevole, con un buon stile, ma direi senza infamia e senza lode, ma mi aspettavo qualcosa di meglio. Si legge e si lascia dimenticare, e probabilmente se non avessi anche gli altri due libri in casa la finirei qui, ma visto che ce li ho li leggerò lo stesso.
Voto 2,5 su 5

giovedì 22 febbraio 2018

Fiori sopra l'inferno - Ilaria Tuti

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling, e ogni giorno cammino sopra l’inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura».


ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER
Incuriosito dalla descrizione ho preso il libro, e devo dire che le premesse delle prime venti pagine facevano ben sperare, però poi il resto del libro non le ha mantenute.
Lo stile di scrittura è si molto scorrevole, ma è la storia a non essere molto di mio gusto, poi diciamo che la protagonista è di un irritante come pochi, con il suo vessare i subalterni, in particolare il nuovo arrivato con quell'atteggiamento da so tutto io. Poi il serial killer che non è un serial killer decisamente non mi convince.
L'alternare passato e presente, in una location nordica e innevata, fa pensare che quasi voglia emulare Camilla Läckberg senza riuscirci , e alle fine lascia un senso di delusione e incompiuto. Certo non manca qualche colpo di scena ma non è abbastanza.
Voto 2,5 su 5 

venerdì 16 febbraio 2018

La bambina che guardava i treni partire - Ruperto Long

Francia, 1940. La seconda guerra mondiale è ormai alle porte e i Wins, ebrei di origine polacca, rischiano di essere deportati. Alter, lo zio, è partito per la Polonia nel tentativo di salvare i suoi familiari, ma è stato preso e rinchiuso nel ghetto di Konskie. Il padre della piccola Charlotte vuole evitare che la sua famiglia subisca lo stesso destino, così si procura dei documenti falsi per raggiungere Parigi. Ma dopo soli quarantanove giorni si rende conto che la capitale non è più sicura e trasferisce tutti a Lione, sotto il governo collaborazionista di Vichy. Charlotte a volte esce di casa, e davanti ai binari guarda passare i treni carichi di ebrei deportati. Ben presto suo padre si rende conto che nemmeno Lione è il posto giusto per sfuggire alle persecuzioni e paga degli uomini perché li aiutino a raggiungere la Svizzera. Un viaggio molto pericoloso, perché durante un incidente i Wins si trovano molto vicini alla linea nazista... Una fuga senza sosta, di città in città, per scampare al pericolo, sostenuta dalla volontà ferrea di un padre di salvare a tutti i costi la propria famiglia. 

Tratto da storie vere, il libro racconta non solo della piccola Charlotte e delle tribolate vicessitudini atteaversate dalla sua famiglia durante la guerra, ma anche di altri personaggi. Come i volontari  sudamericani, che si sono arruolati nella Legione straniera combattendo contro Rommel in Africa, o i vari personaggi, ebrei e non, che si sono trovati a contatto con il ghetto ebreo prima e durante le deportazioni. Nelle ultime pagine ci sono pure alcune pagine raccontate  dal boia di Lione, Kalus Barbie.
Decisamente toccante, e il passare tra le varie vicende è stato fatto ottimamente, e non puoi non sentire il dolore delle vittime della follia nazista, sia di chi è morto che di chi è sopravvissuto.
Un libro che consiglierei a tutti di leggere

Voto 4,5 su 5

martedì 6 febbraio 2018

Alice nel paese delle vaporità - Francesco Dimitri

Ben è un giovane londinese che soffre di allucinazioni. Per lavoro legge manoscritti. Una notte gli arriva un libro che si chiama Alice nel Paese della Vaporìtà. Noi con lui seguiamo la storia di Alice, un'antropologa che vive in una Londra Vittoriana che non c'è mai stata. Alice viaggia nello Steamland, una terra invasa da un gas che provoca allucinazioni e mutazioni. Una terra in cui la realtà cambia a ogni istante, in cui 'giusto' o 'sbagliato' sono soltanto parole, e in cui le paroie stesso si trasformano in odori e sensazioni. Quella di Alice parte come una ricerca, ma si trasforma subito in una lotta per la vita e per la morte. Alice dovra sopravvivere in una terra oscura, in cui non c'e differenza tra orrore e meraviglia. Ben legge la sua storia. E qualcosa succede anche a lui.

Avevo adocchiato questo libro già nel 2010 appena uscito in libreria, ma per una ragione o per l'altra non me lo ero mai procurato. Questo fino all'estate scorsa dove lo presi on line da un noto sito.  Diciamo subito che tanta attesa non è stata inutile, il libro lo ho apprezzato molto, magari le prime pagine son un pò strane, in quanto bisogna abituarsi a vari elementi particolari come le vaporità, ma poi è stato un incalzare di eventi narrati un maniera molto fluida e coinvolgente.
Trovarsi numerosi personaggi di "Alice nel paese delle meraviglie" rivisitati in una versione fantasy mischiato allo steampunk, è stato decisamente qualcosa di innovativo, tra ingranaggi e vapori, in una storia che è in un continuo crescendo. Fore l'unica pecca è l'epilogo dove sembra che sia stato lasciato qualcosa in sospeso.

Voto 3,5 su 5

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