martedì 30 novembre 2010

Gens Arcana - Cecilia Randall

Firenze, 1478. Valiano de' Nieri è discendente di una delle più antiche e nobili famiglie italiane di Arcani. Essere Arcano significa poter invocare la quinta essentia, il quinto elemento di Natura capace di combinarsi con gli altri quattro - Aria, Acqua, Terra e Fuoco - e di governarli. Il potere arcano è immenso e può determinare le sorti dell'umanità intera: per questo si tramanda solo attraverso il lignaggio del sangue e va protetto e tenuto segreto. Ma Valiano ha rifiutato i suoi poteri e la sua "predestinazione", è fuggito e cerca di vivere normalmente lavorando come apprendista liutaio. Quando però suo padre Bonconte muore in circostanze misteriose e il suo amato fratello Angelo viene rapito, Valiano capisce di non potersi più sottrarre al proprio destino: il machiavellico cugino Folco de' Nieri sta scalando il potere all'interno della famiglia e, pur di realizzare la sua ambizione, è pronto a sfruttare una conoscenza proibita - e Valiano deve fermarlo. Sullo sfondo della magnifica Firenze di Lorenzo de' Medici, le gesta arcane si mescolano a quelle della congiura dei Pazzi in un vortice a cui nulla e nessuno potrà sottrarsi... 

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER
Cecilia Randall o Randazzo si è veramente superata confezionando un libro fantastico in tutti i sensi. Rispetto a Hyperversum che è un romanzo storico a tutti gli effetti nonostante i modo in cui arrivano nel passato, questo è un fantasy vero e proprio nonostante lo sfondo di una Firenze rinascimentale con tanto di congiura dei Pazzi contro i Medici in sottofondo.
C'è un pò di tutto da elementi fantasy come le forze sovrannaturali degli Arcani e degli Elementali a percorsi formativi dei protagonisti come Valiano che come una sorta di figliol prodigo torna a casa dopo 3 anni per salvare il fratello (molto più potente di lui) dagli intrighi di potere dello zio. Poi Memente l'uomo costretto a condividere il corpo con un Elmentale di Terra con il suo tempo ormai agli sgoccioli,  la piccola ladruncola Selvaggia che  ricomincia fidarsi degli amici. Tutto il libro è confezionato in modo tale da non farti più staccare gli occhi dal libro, non una delle oltre 600 pagine è di troppo, nessuna ripetizione, tutto scorre adrenalinico e avvincente. Posso affermare che è meglio di Hyperversum, perlomeno del primo visto che solo il primo ho letto. La Randall scrive veramente bene.

giovedì 25 novembre 2010

La torre del tempo - Sergej Luk'janenko

Tutto ha inizio in una giornata qualunque. Kirill Maksimov torna a casa dopo il lavoro, ma nel suo appartamento vive un'altra persona. L'arredamento è diverso, i vicini non si ricordano di lui, persino il suo cane non lo riconosce. Ed è solo l'inizio: i suoi genitori dicono di non avere un figlio, i suoi documenti svaniscono nel nulla, gli amici lo hanno dimenticato. Kirill si ritrova senza identità, in balia di qualcuno - o qualcosa -che sta cercando di cancellarlo da questo mondo... Una telefonata lo guida all'interno di una torre idrica abbandonata, dove ci sono cinque porte. Lui riesce ad aprirne soltanto una, che lo conduce in una città dall'aspetto preindustriale, con carrozze e lampioni a petrolio. Cosa sta succedendo? Perché lo hanno portato in quella torre che sembra affacciarsi su mondi diversi? E dove conducono le altre porte?


Tutto inizia con uno dei classici incubi, nessuno che riconosce Kirill nemmeno i suoi famigliari, e finisce in questa torre dove ci sono cinque porte su diversi mondi dove lui dovrà fare una sorta di dognaniere tra i vari mondi, che sono molto più di cinque.
L'utore abbandona la Mosca gotica della serie dei guardiani per offrirci una Mosca classica, in un fantasy particolare, con cospirazioni intrighi e mondi paralleli. Sergej Luk'janenko non ha perso il suo tocco  la una scrittura fluida confezionao un libro di grande livello, magari non è al livello dei guardiani ma poco ci manca.
l'unica pecca è che si dovrà aspettare chissà quanto tempo per la seconda parte del libro.

lunedì 22 novembre 2010

Il nostro tragico universo - Scarlett Thomas

Si può sfuggire allo scorrere del tempo, come scrive l'autore di La scienza di vivere per sempre? Esiste una connessione profonda tra la presenza di uno strano essere a Dartmoor, una nave in bottiglia, il tracciato di un ricamo all'uncinetto che rappresenta il mondo intero e le fate di Cottingley? Tra una recensione da consegnare e un libro da scrivere, Meg Carpenter non se la passava né troppo bene né troppo male. Aveva un ragazzo che era il classico inetto, certo. Arrivare alla fine del mese non era proprio una passeggiata, certo. E i libri erano tutta la sua vita, si potrebbe dire. Almeno fino a quando, tra le pagine di un testo di pseudoscienza, Meg non ha cominciato a guardare il suo tragico universo con occhi diversi. Tra psicologia e tarocchi, enigmi buddisti e teoremi di fisica, antiche cosmologie e leggende fatate, Meg si è messa alla ricerca delle risposte definitive a tutte le domande sul senso della vita e su come le relazioni nascano, crescano e poi, miseramente, muoiano. 

Che si può dire di Scarlett Thomas se non che è una scrittrice che tratta temi particolari abbinando un ottimo stile. Io ho odiato PopCo per l'incessante propaganda provegan durata tutto il libro e ho apprezzato MrY con le sue idee particolari, ancora non ho letto l'isola dei segreti ma ho intenzione di farlo al più presto.
Le tematiche che affronta l'autrice in questo libro sono particolari, voglio dire più particolari del solito, come le teorie sulla vita alla fine dell'universo, E strano a dirsi questa volta ha solo vagamente accennato all'omeopatia e al veganismo a lei tanto cari, ma non si è fatta di certo mancare le sue nozioni di metafisica, che forse sono un pò eccessive.
La protagonista Meg Carpenter  è una scrittrice che per campare scrive romanzi dozzinali, scrive recensioni di libri per un giornale, insegna come scrivere un libro e vuole scrivere un libro vero. Tutte queste particolarità mi fanno pensare che la Thomas ci abbia messo molto di se stessa nel libro, visto che insegna scrittura creativa, recensiche per giornali,  ovviamente è una scrittrice, e come la sua protagonista ha scritto un libro su una scrittrice. Un libro abbastanza enigmatico che lancia anche quelche frecciatina al mondo dell'editoria e sui ghostwriter. Direi il miglior libro della Thomas.

sabato 20 novembre 2010

La principessa di ghiaccio - Camilla Läckberg

Erica Falck è tornata nella casa dei genitori a Fjällbacka, incantevole località turistica sulla costa occidentale della Svezia che, come sempre d'inverno, sembra immersa nella quiete più assoluta. Ma il ritrovamento del corpo di Alexandra, l'amica d'infanzia, in una vasca di ghiaccio riapre una misteriosa vicenda che aveva profondamente turbato il piccolo paese dell'arcipelago molti anni prima. Erica è convinta che non si tratti di suicidio, e in coppia con il poliziotto Patrik Hedström cerca di scoprire cosa si nasconde dietro la morte di una persona che credeva di conoscere. A trentacinque anni, con la sensazione di non sapere bene cosa volere nella vita ma stimolata da un nuovo amore, approfitta del suo status di scrittrice per smascherare menzogne e segreti di una comunità dove l'apparenza conta più di ogni cosa.

Dobbiamo ringraziare il successo della Trilogia Millennium per aver inaugurato una nuova moda nordica di thriller, senza forse non avremmo potuto mai leggere questo piccolo gioiello. Una storia dall'incredibile intreccio narrativo e da una notevole dote di suspence, e scritto molto bene (al contrario dei libri di Stieg Larson che son scritti malissimo). I personaggi sono veramente vivi, a partire da Erica e Patrick, per passare a tutti gli altri tra vittime di ogni genere e colpevoli di ogni tipo.
Si tratta temi id ogni genere, dall'omicidio, alla pedofilia, alla violenza domestica, difficoltà tra rapporti tra sorelle, a uomini soggiogati dalle proprie mogli e viceversa, e tutto trattato in modo da essere in linea con la storia principale.
Un grande libro, e ora attendiamo il secondo capitolo che dovrebbe uscire adesso per Natale, sperando che vengano tradotti tutti i libri della serie.

domenica 14 novembre 2010

Confessioni di un ribelle irlandese - Brendan Behan

Drammaturgo di successo, scandaloso protagonista delle cronache letterarie, militante dell'Ira, leggendario bevitore e famoso cantastorie, Brendan Behan possedeva secondo Flann O'Brien "il cuore più grande che abbia battuto in Irlanda negli ultimi quarant'anni". Queste sue "Confessioni" costituiscono una picaresca autobiografia, infarcita di ogni sorta di digressioni, aneddoti, spacconate e rocambolesche avventure, il tutto innaffiato dall'immancabile "pinta di scura" e condito di ballate popolari e canzoni patriottiche. Tra pub e prigioni, cimiteri e bordelli, l'irrefrenabile Behan combatte una sua personalissima battaglia per la giustizia, non indietreggiando di fronte a nessuna sfida pur di rimanere fedele ai suoi ideali e mantenere alto il tasso alcolico. Dall'amata Dublino si sposta in lungo e in largo per l'Irlanda, fa frequenti viaggi clandestini in Inghilterra (dove è persona non gradita) e appena può corre a Parigi. Nelle sue pagine i ricordi si susseguono per improvvise associazioni mentali nello stile del racconto orale. Nasce cosi un libro di verso da ogni altro, di straordinaria vitalità ed esilarante inventiva, in cui la lotta per la libertà irlandese e gli esistenzialisti francesi vanno a braccetto con i più impenitenti e spudorati bevitori.

Autobiografia particolare di un uomo membro dell'IRA, imbianchino, bevitore professionista e scrittore. Un'autobiografia molto ben scritta e tradotta, che rispetto alle canoniche biografie, sembra più un flusso di idee a ruota libera, che spaziono tra il suo presente e passato e quello dei suoi interlocutori, probabilmente grazie al fatto che il libro è stato prima registrato su nastro  poi trasferito su carta.
Brendan Behan mette in mostra tutto il suo essere ironico, e tutta la sua personalità, tra carceri, bevute e quantaltro.
Un libro scanzonato che merita decisamente di esser letto.

venerdì 5 novembre 2010

Le nove vite di Dewey - Vicki Myron & Bret Witter

La vita riserva sempre sorprese meravigliose: Vicki Myron l'ha scoperto tanti anni fa, in una gelida mattina d'inverno. Quel giorno, infatti, il destino ha messo sulla sua strada - o meglio, nella cassetta per la restituzione dei libri della biblioteca di Spencer, Iowa - un gattino semicongelato e lei se ne è immediatamente innamorata. Da quel momento, per diciannove anni, Dewey è stato il suo migliore amico, il suo compagno di viaggio, la sua anima gemella ed è diventato parte integrante della comunità. Perché quella buffa palla di pelo rosso ha sempre avuto la straordinaria capacità di donare amore incondizionato a chiunque ne avesse bisogno, con spontaneità e semplicità. Tanto che, in breve tempo, le sue gesta hanno superato gli stretti confini dell'Iowa per toccare il cuore di milioni di persone. Anche ora che non c'è più, Dewey continua a esercitare la propria magia. I suoi fan in tutto il mondo hanno seguito la sua lezione di generosità, dolcezza e dedizione e hanno sentito il bisogno di condividere con Vicki le loro esperienze. Così lei ha scoperto l'esistenza di tanti altri gattini speciali, e di altrettante storie toccanti e uniche. Questo volume raccoglie nove di queste storie, le più tenere e appassionanti. Due di esse svelano episodi inediti della vita di Dewey, mentre le altre hanno per protagonisti i nuovi amici di Vicki, a due e a quattro zampe. 

Forse, anzi sicuramente questo libro non è ai livelli del predecessore Io e Dewey ma di certo anche questo risulta molto commovente, ispirati da Dewey molte persone si sono rivolte a Vicki per raccontare la loro storia e di come uno o più gatti li abbiano aiutati in diversi  momenti difficili della loro vita, e qua ci sono 8 racconti di questi, racconti commoventi, ma anche se quallo che personalmente mi ha toccato di più sia stato il nono, di nuovo incentrato su Vicki e sul suo incontro con il futuro marito, ognuno nel suo aiutato da un gatto in momenti difficili della propria vita Dewey per Vicky e Rusty per Glenn, in una sorta di ultimo lascito dopo la sua morte Dewey è riuscito ad aiutare la sua padrona a riprendersi dalla morte del suo fedele micio.
Un libro che chi ha amato Io e Dewey non può non leggere.


Voto7

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