martedì 29 maggio 2012

L'ombra del guerriero (La scacchiera nera) - Miki Monticelli

Ecco la mia ultima lettura, il secondo capitolo della trilogia de "La scacchiera nera", "L'ombra del guerriero" di Miki monticelli edito dalla Piemme nella collana Piemme Freeway.

Passano solo poche ore da quando Ryan e Morten, tornati nel loro mondo, si rendono conto che Milla è ancora prigioniera della Scacchiera Nera e decidono immediatamente di ricominciare a giocare per correre in suo aiuto. Ma il poco tempo trascorso corrisponde a mesi nel mondo della Scacchiera e, quando arrivano, la situazione è disperata: nonostante il mantello del Ladro Nero che la protegge, Milla è stata colpita ed è in fin di vita. L'unico modo per salvarla è portarla all'Antica Tomba della sua pedina e i tre ragazzi intraprendono un nuovo e pericoloso viaggio. Ma chi ha ferito Milla? E perché, pur avendone la possibilità, non l'ha uccisa? È possibile che sia l'ennesima mossa dell'Ingannatore, che il Guerriro del Fuoco, l'Arciere d'Acqua e il Ladro Nero credevano ormai di aver annientato?


Ottimo seguito della scacchiera nera che riprende da dove era finito il primo, con Ryan  Morten tornati a casa che scoprono che Milla è ancora imprigionata sulla scacchiera e che la sua pedina è danneggiata. Ritornano cosi indietro e inizia una nuova avventura alla ricerca della tomba del Ladro Nero per rimandarla a casa e salvarla. Ma è una corsa contro il tempo perchè la ragazza sta svanendo, in un viaggio pieno di pericoli con Ryan che non perde occasione per ferirsi. Un viaggio lungo e pericoloso che mette in luce la loro convivenza fortata con i loro spiriti e il relazionarsi con i loro poteri, ma anche il relazionarsi tra di loro, c'è pure la comparsa di una nuova pedina, il Cavaliere d'aria, una donna giapponese, che si aggiunge al gruppo e da come è finito il libro presumo nel prossimo apparira anche il quarto elemento la terra. Tutto questo mentre scoprono nuovi e impensabili alleati, e si chiedono quale sia il piano dell'Ingannatore. Ottimo libro non c'è niente altro da aggiungere, se non che pochi giorni fa spulciando sul blog dell'autrice ho letto che il  terzo e ultimo libro è completato e che dovrebbe uscire nelle librerie in autunno.
Anzi gia che ci sono vi linko il blog Miki Monticelli blog

lunedì 21 maggio 2012

Porta un libro in piazza

Flash mob librario per la conclusione del mese del libro:
23 maggio alle 19:30 a:
Milano - Galleria Vittorio Emanuele
Torino - Piazza Carignano
Roma - Piazza Farnese

Arrivate qualche minuto prima dell'ora stabilita con un libro, o portato da casa, o preso in libreria, non ha importanza, e al segnale iniziate a leggere ad alta voce per qualche minuto
Per aggiornamenti e info eguite l'evento su FB: https://www.facebook.com/mulini.avento?sk=wall

venerdì 18 maggio 2012

Muri di carta - John Ajvide Lindqvist

Eccomi giunto alla mia ultima lettura, l'ultima uscita, per lo meno in Italia visto che come vi spieghero come psesso accade l'ordine di uscite è leggemente ambiato, di John Ajvide Lindqvist anche questa volta edito da Marsilio nella collana Farfalle.

Che si tratti di un edificio in un sobborgo di Stoccolma che comincia a muoversi minaccioso, di una donna con uno straordinario sesto senso che si trova più a suo agio tra gli alberi della foresta che tra le persone, o di un'anziana pensionata che si lascia coinvolgere in uno strano giro di furti ai grandi magazzini, queste storie inquietanti e magiche nascono tutte da un quotidiano così desolato e spaventoso che solo il sovrannaturale può promettere un riscatto. Dall'ultimo capitolo di "Lasciami entrare", in cui scopriamo cosa ne è stato di Oskar ed Eli dopo la loro fuga da Blackeberg, a "La soluzione finale", scena che conclude le vicende di Flora e Elvy alle prese con i morti viventi, Lindqvist avvolge le sue storie in un'atmosfera sospesa e spietata, riuscendo a raccontare quanto sia impalpabile il confine tra la realtà e l'incomprensibile.
«Storie che ho scritto sui miei muri di carta, quelle pareti sottili che ci separano da tutto quello che non sappiamo spiegare, l’altro. Sono racconti d’amore e di morte. Parlano di come reagiamo quando amore e morte entrano in collisione e i mostri emergono dai loro nascondigli. Buona lettura!» John Ajvide Lindqvist

Partiamo con una premessa, questo quarto libro in realtà è il terzo, il libro è del 2005 ma da noi è arrivato a inizio mese, e come si legge dalla prefazione è antecedente "Il porto degli spiriti" che li viene descritto come prossimo libro. 
E' un libro di racconti, undici per la precisione, un paio accennano vagamente dei collegamenti alla lontana a "Lasciami entrare" altri non hanno nessun collegamento con altri suoi libri, mentre l'ultimo, il più lungo, "La soluzione finale" che quasi poteva esser un libro breve a se, è una sorta di continuazione/finale de "L'estate dei morti viventi" infatti si rivedono le due protagoniste di quell libro nonna e nipote che con l'aiuto del ragazzo di quest'ultima cercano di aiutare i non morti. Direi che tutti i racconti im perfetto stile Lindqvist mi son piaciuti, e tanto,l'unico che non ho proprio capito è stato quello più breve (3 pagine) "Poterti abbracciare a tempo di musica". Tra i vari racconti che a parte l'ultimo variano su racconti di vita quotidina con un pizzico di sovrannaturale, spoaziano tra le varie tipologie di sentimenti, insomma ce n'è per tutti i gusti.
E visto che non è un libro nuovo speriamo che presto Lindqvist ci fornisca un altro dei suoi capolavori.

venerdì 11 maggio 2012

Giochiamo ancora - Alessandro Del Piero

Dopo settimane dove non leggevo nulla ecco oggi che ho ripreso e finito in poche ore, il libro è Giochiamo ancora di Alessandro Del Piero edito dalla Mondadori.

"Forse è cominciato tutto con quel tema alle elementari. Cosa farò da grande? Io volevo scrivere 'il calciatore', però mi sembrava troppo. Cosa avrebbe pensato la maestra? Così scrissi che mi sarebbe piaciuto diventare elettricista come papà. E dissi che avrei anche voluto fare il cuoco, oppure il camionista." Non ha avuto il coraggio di scrivere il suo sogno in quel tema, Alessandro Del Piero. Ma ha poi trovato il coraggio di viverlo davvero, e lo vive ancora. Tutta la sua straordinaria carriera, in fondo, "è" quel tema. La storia del ragazzino più piccolo e timido del paese, San Vendemiano, Treviso, che diventa uno dei più grandi giocatori al mondo. Adesso, dopo vent'anni di Juventus, Del Piero non esce dal campo, ma è pronto a giocare un'altra partita: il suo mondo interiore è intatto, i suoi valori non sono cambiati. Del Piero capace di colpi da artista ispirato. Del Piero che risponde con stile ai colpi della vita. Del Piero che si allena con l'entusiasmo di sempre e si sacrifica per i compagni di squadra. Del Piero che pensa sempre alla prossima sfida. Che ha voglia di giocare ancora. In questo libro coraggioso e sincero, per la prima volta il campione racconta uno per uno i dieci valori che lo hanno sempre guidato. Dieci: la cifra della sua vita. Talento, passione, amicizia, resistenza, lealtà, bellezza, spirito di squadra, sacrificio, stile, sfida sono i punti di riferimento che Del Piero vede guardando allo specchio il suo volto e la sua storia irripetibile. 
Ma lui la ripeterà: è un passaggio, è una linguaccia, è il sorriso di un bimbo con una palla. Così quel vecchio compito di italiano, finalmente, può essere scritto con le parole giuste: "Da grande voglio fare il calciatore, da grande voglio giocare a pallone. Perché è un mestiere bellissimo. Perché è un sogno."

Cosa si può dire di un libro così? Poche pagine ma piene di emozioni intense, sull'uomo Alessandro Del Piero sul suo sogno di diventare un calciatore, sul suo voler continuamente migliorarsi sia come giocatore che come uomo. Un giocatore mai sopra le righe mai a far la diva, amato dai sui tifosi, ma anche dai suoi avversari, sia in campo che sugli spalti. La gioia dopo un gol, il dolore dopo il terribile infortunio, il difficile recupero, le vittorie e le sconfitte, tutte tappe che lo hanno portato a essere quello che è, a crescere come persona. Lo stile di una persona unica sia in campo che fuori, bellissimo il riferimento a Paolo Montero nel momenti più brutto al ritorno in campo dopo l'infortunio di Udine. Non nego che leggendolo mi sono commosso e non poco. dalla sua infanzia ai suoi allenamenti in garage alla sua voglia di giocare ancora a 37 anni, in fondo è ancora un bambino che ha realizzato il suo sogno, giocare a calcio e nella Juventus, un bambino che è anche padre che spera di essere per i suoi figli quello che suo padre è stato per lui.
E finalmente è riuscito a scrivere il suo tema

Ti potrebbero interessare

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...