Eccomi giunto alla mia ultima lettura, l'ultima uscita, per lo meno in Italia visto che come vi spieghero come psesso accade l'ordine di uscite è leggemente ambiato, di John Ajvide Lindqvist anche questa volta edito da Marsilio nella collana Farfalle.
Che si tratti di un edificio in un sobborgo di
Stoccolma che comincia a muoversi minaccioso, di una donna con uno
straordinario sesto senso che si trova più a suo agio tra gli alberi
della foresta che tra le persone, o di un'anziana pensionata che si
lascia coinvolgere in uno strano giro di furti ai grandi magazzini,
queste storie inquietanti e magiche nascono tutte da un quotidiano così
desolato e spaventoso che solo il sovrannaturale può promettere un
riscatto. Dall'ultimo capitolo di "Lasciami entrare", in cui scopriamo
cosa ne è stato di Oskar ed Eli dopo la loro fuga da Blackeberg, a "La
soluzione finale", scena che conclude le vicende di Flora e Elvy alle
prese con i morti viventi, Lindqvist avvolge le sue storie in
un'atmosfera sospesa e spietata, riuscendo a raccontare quanto sia
impalpabile il confine tra la realtà e l'incomprensibile.
«Storie che ho scritto sui miei muri di carta, quelle pareti sottili che ci separano da tutto quello che non sappiamo spiegare, l’altro. Sono racconti d’amore e di morte. Parlano di come reagiamo quando amore e morte entrano in collisione e i mostri emergono dai loro nascondigli. Buona lettura!» John Ajvide Lindqvist
Partiamo con una premessa, questo quarto libro in realtà è il terzo, il libro è del 2005 ma da noi è arrivato a inizio mese, e come si legge dalla prefazione è antecedente "Il porto degli spiriti" che li viene descritto come prossimo libro.
E' un libro di racconti, undici per la precisione, un paio accennano vagamente dei collegamenti alla lontana a "Lasciami entrare" altri non hanno nessun collegamento con altri suoi libri, mentre l'ultimo, il più lungo, "La soluzione finale" che quasi poteva esser un libro breve a se, è una sorta di continuazione/finale de "L'estate dei morti viventi" infatti si rivedono le due protagoniste di quell libro nonna e nipote che con l'aiuto del ragazzo di quest'ultima cercano di aiutare i non morti. Direi che tutti i racconti im perfetto stile Lindqvist mi son piaciuti, e tanto,l'unico che non ho proprio capito è stato quello più breve (3 pagine) "Poterti abbracciare a tempo di musica". Tra i vari racconti che a parte l'ultimo variano su racconti di vita quotidina con un pizzico di sovrannaturale, spoaziano tra le varie tipologie di sentimenti, insomma ce n'è per tutti i gusti.
E visto che non è un libro nuovo speriamo che presto Lindqvist ci fornisca un altro dei suoi capolavori.
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