lunedì 22 novembre 2010

Il nostro tragico universo - Scarlett Thomas

Si può sfuggire allo scorrere del tempo, come scrive l'autore di La scienza di vivere per sempre? Esiste una connessione profonda tra la presenza di uno strano essere a Dartmoor, una nave in bottiglia, il tracciato di un ricamo all'uncinetto che rappresenta il mondo intero e le fate di Cottingley? Tra una recensione da consegnare e un libro da scrivere, Meg Carpenter non se la passava né troppo bene né troppo male. Aveva un ragazzo che era il classico inetto, certo. Arrivare alla fine del mese non era proprio una passeggiata, certo. E i libri erano tutta la sua vita, si potrebbe dire. Almeno fino a quando, tra le pagine di un testo di pseudoscienza, Meg non ha cominciato a guardare il suo tragico universo con occhi diversi. Tra psicologia e tarocchi, enigmi buddisti e teoremi di fisica, antiche cosmologie e leggende fatate, Meg si è messa alla ricerca delle risposte definitive a tutte le domande sul senso della vita e su come le relazioni nascano, crescano e poi, miseramente, muoiano. 

Che si può dire di Scarlett Thomas se non che è una scrittrice che tratta temi particolari abbinando un ottimo stile. Io ho odiato PopCo per l'incessante propaganda provegan durata tutto il libro e ho apprezzato MrY con le sue idee particolari, ancora non ho letto l'isola dei segreti ma ho intenzione di farlo al più presto.
Le tematiche che affronta l'autrice in questo libro sono particolari, voglio dire più particolari del solito, come le teorie sulla vita alla fine dell'universo, E strano a dirsi questa volta ha solo vagamente accennato all'omeopatia e al veganismo a lei tanto cari, ma non si è fatta di certo mancare le sue nozioni di metafisica, che forse sono un pò eccessive.
La protagonista Meg Carpenter  è una scrittrice che per campare scrive romanzi dozzinali, scrive recensioni di libri per un giornale, insegna come scrivere un libro e vuole scrivere un libro vero. Tutte queste particolarità mi fanno pensare che la Thomas ci abbia messo molto di se stessa nel libro, visto che insegna scrittura creativa, recensiche per giornali,  ovviamente è una scrittrice, e come la sua protagonista ha scritto un libro su una scrittrice. Un libro abbastanza enigmatico che lancia anche quelche frecciatina al mondo dell'editoria e sui ghostwriter. Direi il miglior libro della Thomas.

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