venerdì 16 febbraio 2018

La bambina che guardava i treni partire - Ruperto Long

Francia, 1940. La seconda guerra mondiale è ormai alle porte e i Wins, ebrei di origine polacca, rischiano di essere deportati. Alter, lo zio, è partito per la Polonia nel tentativo di salvare i suoi familiari, ma è stato preso e rinchiuso nel ghetto di Konskie. Il padre della piccola Charlotte vuole evitare che la sua famiglia subisca lo stesso destino, così si procura dei documenti falsi per raggiungere Parigi. Ma dopo soli quarantanove giorni si rende conto che la capitale non è più sicura e trasferisce tutti a Lione, sotto il governo collaborazionista di Vichy. Charlotte a volte esce di casa, e davanti ai binari guarda passare i treni carichi di ebrei deportati. Ben presto suo padre si rende conto che nemmeno Lione è il posto giusto per sfuggire alle persecuzioni e paga degli uomini perché li aiutino a raggiungere la Svizzera. Un viaggio molto pericoloso, perché durante un incidente i Wins si trovano molto vicini alla linea nazista... Una fuga senza sosta, di città in città, per scampare al pericolo, sostenuta dalla volontà ferrea di un padre di salvare a tutti i costi la propria famiglia. 

Tratto da storie vere, il libro racconta non solo della piccola Charlotte e delle tribolate vicessitudini atteaversate dalla sua famiglia durante la guerra, ma anche di altri personaggi. Come i volontari  sudamericani, che si sono arruolati nella Legione straniera combattendo contro Rommel in Africa, o i vari personaggi, ebrei e non, che si sono trovati a contatto con il ghetto ebreo prima e durante le deportazioni. Nelle ultime pagine ci sono pure alcune pagine raccontate  dal boia di Lione, Kalus Barbie.
Decisamente toccante, e il passare tra le varie vicende è stato fatto ottimamente, e non puoi non sentire il dolore delle vittime della follia nazista, sia di chi è morto che di chi è sopravvissuto.
Un libro che consiglierei a tutti di leggere

Voto 4,5 su 5

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