giovedì 22 febbraio 2018

Fiori sopra l'inferno - Ilaria Tuti

«Tra i boschi e le pareti rocciose a strapiombo, giù nell’orrido che conduce al torrente, tra le pozze d’acqua smeraldo che profuma di ghiaccio, qualcosa si nasconde. Me lo dicono le tracce di sangue, me lo dice l’esperienza: è successo, ma potrebbe risuccedere. Questo è solo l’inizio. Qualcosa di sconvolgente è accaduto, tra queste montagne. Qualcosa che richiede tutta la mia abilità investigativa. Sono un commissario di polizia specializzato in profiling, e ogni giorno cammino sopra l’inferno. Non è la pistola, non è la divisa: è la mia mente la vera arma. Ma proprio lei mi sta tradendo. Non il corpo acciaccato dall’età che avanza, non il mio cuore tormentato. La mia lucidità è a rischio, e questo significa che lo è anche l’indagine. Mi chiamo Teresa Battaglia, ho un segreto che non oso confessare nemmeno a me stessa, e per la prima volta nella vita ho paura».


ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER
Incuriosito dalla descrizione ho preso il libro, e devo dire che le premesse delle prime venti pagine facevano ben sperare, però poi il resto del libro non le ha mantenute.
Lo stile di scrittura è si molto scorrevole, ma è la storia a non essere molto di mio gusto, poi diciamo che la protagonista è di un irritante come pochi, con il suo vessare i subalterni, in particolare il nuovo arrivato con quell'atteggiamento da so tutto io. Poi il serial killer che non è un serial killer decisamente non mi convince.
L'alternare passato e presente, in una location nordica e innevata, fa pensare che quasi voglia emulare Camilla Läckberg senza riuscirci , e alle fine lascia un senso di delusione e incompiuto. Certo non manca qualche colpo di scena ma non è abbastanza.
Voto 2,5 su 5 

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