Irruente sboccato e beffardo: "Trainspotting"
racconta il sesso, lo sballo, la rabbia di un gruppo di ragazzi di
Edimburgo e dintorni. Renton, Sick Boy, Spud e Begbie sono i dannati di
un modernissimo inferno chimico, che vivono una vita sfilacciata e senza
scampo, alla costante ricerca di un riscatto, di un senso da dare alla
propria esistenza. Terrorizzati all'idea di rimanere intrappolati nel
vicolo cieco fatto di casa, famiglia e lavoro, trovano nella droga e
nella violenza l'unica alternativa possibile al vuoto delle loro
giornate. Alcuni moriranno, altri continueranno un'incerta esistenza
sull'orlo del baratro, altri ancora decideranno di fuggire e di
lasciarsi alle spalle in una sola, decisiva mossa la droga, i compagni e
la Gran Bretagna. Ormai un classico che non cessa di stupire per
l'originalità delle soluzioni espressive, per la carica aggressiva, per
la frenesia linguistica e la varietà dei registri, "Trainspotting" è il
romanzo shock che ha fatto epoca e dato voce a una nuova generazione.
Ecco qua alla mia ultima lettura. Sopra la descrizione dice romanzo shock, ma di shoccante non c'è nulla se non la confusione, decisamente il film è stato molto, ma molto meglio. Tanto il film è stato un affresco generazionale, un inno alla dissolutezza, tanto il libro è isipido. C'è tanta confusione, ogni capitolo è raccontato da un protagonista diverso, si alternano in sei sette personaggi per tutto il libro, il problema è che spesso se non sempre non si capisce chi è che sta raccontando, creando solo confusione. Poi oltre al non capire chi parla, tutti i capitoli sembrano non essere manco collegati con loro. Ridatemi il film che è meglio.
Ora provo con Ecstasy sempre di Welsh e poi posso farmi un'opinione sull'autore, anche se mia nipote mi ha detto che il seguito di Trainspotting, Porno è decisamente meglio
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie della visita, se mi lasci un commento a me fa piacere :)