venerdì 3 giugno 2011

568 D.C. I Longobardi (La grande marcia) - Sabina Colloredo

Ed ecco la mia ultima lettura, primo libro di una trilogia 586 D.C. I Longobardi La grande Marcia, di Sabina Colloredo edito dalla Fanucci.
Ed ecco la seconda di copertina.

Tra l’autunno del 567 e l’estate del 568 molti popoli premono alle porte dell’Italia, e tra questi ci sono i Longobardi, i guerrieri dalle lunghe barbe, che dalle pianure della Pannonia si muovono verso le fertili distese al di là delle Alpi. Un’imponente carovana composta da trecentomila uomini, donne, bambini e mandrie, guidata dal re Alboino, comincia così la sua Grande Marcia alla conquista di nuove terre. Intorno al leggendario Alboino si muovono i personaggi di una grandiosa epopea: la moglie e regina Rosmunda, il fratello di latte Elmichi, la figlia ribelle Alpsuinda, la spietata e bellissima sacerdotessa Rodelinda e gli Ari, sanguinaria setta di guerrieri votati al culto del dio Wotan. In Italia intanto l’avamposto di San Giorgio, ai piedi del passo del Predil, si organizza per resistere all’invasione. Il duca Agostino, Attolico, Isabella, la piccola Ignatia e Antinoro sono l’espressione di un popolo che non vuole arrendersi e che lotta fino alla fine per la propria libertà. Questo libro narra le gesta di due civiltà che si fronteggiano, i trionfi e le sconfitte, i tradimenti e le passioni, ma soprattutto la creazione di un nuovo regno e, forse, di una possibile rinascita. Il primo libro del popolo longobardo. Epico, avvincente, emozionante, racconta gli albori di una nuova cultura, di una possibile integrazione tra due civiltà e ci restituisce il ritratto di un’epoca affascinante, rifacendosi a un modello di grande tradizione e respiro, il romanzo storico e d’avventura.

Mamma mia che libro, veramente intenso, lo ho divorato in due giorni. Non avevo mai letto nulla di questa autrice, anzi manco la conoscevo, ma mi ha sorpreso positivamante, e  il fatto che da questo libro avevo aspettative molte alte rende bene l'idea di cosa pensi del libro.
Scritto in maniera magistrale il libro trasmette tutta una varità di emozioni, e i vari personaggi sono completi, non c'è la distinzione buono cattivo, ma una versione vista da tutti i punti di vista, ognuno ha le sue ragioni. Sia i personaggi maschili che quelli famminili ci sono momenti in cui li adori e altri in cui li odi, sono personaggi pienamente realistici (e reali in gran parte), e nessuno prevalica sull'altro come spazio e descrizione, quindi non abbiamo uno o due protagonisti, ma tanti.
Il libro dovrebbe essere il primo di una trilogia, anche perchè,  come dice il sottotitolo qua viene trattata la grande discesa dei Longobardi in Italia, e la cosa viene vista dai vari personaggi, vista dai Longobardi stessi in Pannonia e poi nella marcia, dai nobili di San giorgio che aspettano il loro arrivo e dal comandante in viaggio, come dal contadino di origine Longobarde. Tutto  nell'insieme è perfetto, ma c'è un unico ma, il riferimento Padania ripetuto alcune volte, i Longobardi non la chiamavano certo Padania che è un nome recente inventato da un partito politico, questo poteva risparmiarselo e chiamarla semplicemente Pianura Padana o Nord Italia, cosa che comunque fa in alcuni tratti.
Tralasciando questo ma, che comunque è irrilevante, il libro ha tutto: avventura, battaglie, amicizia, coraggio, onore, tradimenti e tutto quello che ci si può aspettare da un libro di questo genere.
Poco fa dicevo che c'era un solo ma, mi sbagliavo,  aggiungo un altro ma, ma chissà quando ucirà il secondo capitolo, lo attenderò con trepidazione.


Ah se non si era capito lo promuovo pienamente.

1 commento:

Grazie della visita, se mi lasci un commento a me fa piacere :)

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