domenica 17 luglio 2011

L'oblio della ragione (Racconti di inevitabile follia) - Chiara Vitetta

Oggi vi parlerò di "L'oblio della Ragione - Racconti di inevitabile follia" di Chiara Vitetta, ma prima di tutto ringrazio l'autrice per avermi regalato il libro con tanto di dedica e segnalibro abbinato, ma naturalmente il mio sarà un giudizio obiettivo.

La follia è più vicina di quanto si creda, è proprio dietro l'angolo, nascosta da una normalità in precario equilibrio, schiacciata dalla tranquillità. E se l'equilibrio fosse stravolto
e la tranquillità minata da eventi terribili e fuori controllo?
Vi racconto due storie di follia; volete seguirmi?


Giustizia e Blackout sono due storie di ordinaria e straordinaria follia, due racconti sospesi tra incubo e realtà, sorprendenti nel loro finale e sorprendenti ancora di più per il talento e l'originalità dimostrati dalla giovane esordiente scrittrice calabrese.


Il libro è composto da due racconti,  (o per lo meno la mia edizione, so che è appena uscita una riedizione con un racconto in più), ma i due racconti hanno un fattore comune, il punto di rottura della psiche umana sottoposta a traumi di vario genere.
Cominciamo con il primo, "Giustizia", che essenzialemente parla di dolore e di vendetta (o giustizia) un uomo che apparentemente è uno spietato killer, ma cosa lo ha spinto a fare quello che ha fatto? Qualcosa di doloroso ha spinto la sua psiche nel metterlo nella strada della vendetta, in un racconto che riesce ad essere veloce ma allo stesso empatico, chissa cosa avremmo fatto noi al suo posto.
Il secondo racconto "Blackout" è decisamente più inquietante e mi vengono in mente paragoni famosi come quello del maestro Lindqvist, la scrittrice riesce a trasmettee angoscia pura nella follia che colpisce il padre di Curt quando raggiunge il suo punto di rottura vedendo cosa accade al bimbo alla sua trasformazione, lui accecato dall'amore per lo stesso non si rende conto delle sue azioni.
Due racconti che mi sono piaciuti molto, dopotutto lo ho letto di filata in meno di un'ora, anche se forse ho preferito il secondo, tutti incentrati sul punto di rottura della mente umana, e leggendoli mi rammarico di non aver potuto leggere il terzo presente nella riedizione.
Per finire un nota sulla bella prefazione dell'autrice cui riporto un citazione "E io voglio proprio fare questo: emozionarvi, coinvolgervi, portarvi con me in una dimensione diversa fuori dalla realtà. Se riuscirò in questo, avrò fatto bene il mio mestiere." Beh direi decisamente che lo hai fatto bene.
Decisamente vi consiglio di leggerlo.

1 commento:

Grazie della visita, se mi lasci un commento a me fa piacere :)

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