Tempe Brennan sente il cuore pulsare al ritmo della paura. È prigioniera e non sa perché: qualcuno l'ha rinchiusa in un sotterraneo, insieme a mucchi di resti umani. Proprio lei, che di mestiere legge nelle ossa dei morti la storia delle persone. Confusa e incredula, con le mani e i piedi legati, Tempe non riesce a immaginare cosa possa esserle accaduto. Finché, lentamente, comincia a ricordare... Una telefonata anonima che l'accusa di aver insabbiato la verità sull'omicidio di un'ereditiera - un'inchiesta chiusa da tempo, che qualcuno ha voluto portare alla ribalta. Poi un nuovo caso, tre cadaveri ritrovati nei boschi attorno a Montreal, tutte donne anziane, tutte massacrate con inaudita ferocia, e i grossolani errori che la dottoressa Brennan avrebbe commesso nell'analisi dei loro corpi. Errori inspiegabili per una professionista come lei, cui ogni volta ha rimediato una nuova, ambiziosa collega, l'anatomopatologa Marie-Andréa Briel. Così, sola nella sua prigione, Tempe ricompone il puzzle: questa volta è lei il bersaglio, e solo lei può trovare il modo di liberarsi e capire chi l'ha voluta fuori dai giochi e perché.
Devo dire che son partito prevenuto per questo libro, non avendo mai letto nulla della Reichs me la avevano paragonata a Patricia Cornwell e la sua Tempe Brennan a Kay Scarpetta. La cosa per il mio punto di vista non era positiva, due volte ho provato a leggere la Cornwell e sono state le uniche due volte che ho abbandonato la lettura. Duecentosei ossa mi ha stupito positivamente, certo non è propriamente il mio genere ma di certo la Reichs scrive molto meglio della Cornwell, e il libro risulta molto scorrevole e piacevole da leggere. L'unico appunto sta che prima di metà libro avevo già l'idea di chi fosse la colpevole dei tentativi di incastrare la Tempe e la sparizione delle ossa delle dita ho subito capito che era sta la Briel.
Letto anche questo ;) Adoro la Reichs :D
RispondiEliminaE che antipatica quella Briel fin da subito :O