Stoccolma è sull'orlo del caos. Dopo un'ondata di caldo torrido, in città si è creato un campo elettrico di grande intensità. Le lampade non si spengono, gli apparecchi elettrici non si fermano, i motori continuano a girare. Poi si scatena un'emicrania collettiva. Si diffonde la notizia che negli obitori i morti si stanno risvegliando. C'è un giornalista, il cui nipote è appena stato seppellito, che si chiede se anche i morti sotto terra stiano riaprendo gli occhi. E un'anziana signora, in attesa del funerale del marito, che sente bussare alla porta in piena notte. E ancora, un uomo disperato che prega Dio di riportare in vita la moglie. Ma poi quando i morti tornano, cosa vogliono? Quello che vogliono tutti: tornare a casa. E riaverli con sé, non è esattamente come ci si aspettava.
Dopo aver letto lo splendido "Lasciami entrare" opera prima di Lindqvist non mi aspettavo certo che questa seconda opera fosse al livello del primo. Bene mi sbagliavo, non solo è al livello del primo libro, ma lo supera abbondantemente. Nonostate il tema dei morti viventi sia stato usato in tutte le maniere riesce a confezionare una rilettura originale dove vediamo i non morti in una nuova chiave di lettura. E poi come abbiamo gia visto con "Lasciami entrare" Lindqvist ha uno stile di scrittura che cattura fin dalle prime righe.
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