venerdì 29 ottobre 2010

Il suggeritore - Donato Carrisi

Questo libro non è solo un thriller scritto da un autore italiano agli esordi, che si confronta con un genere finora appannaggio dei grandi autori americani, reinventando le regole del gioco. È una storia che esplora la zona grigia fra il bene e il male fino a cogliere l'ultimo segreto, il minimo sussurro. Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che richiede tutta l'abilità degli agenti della Squadra Speciale guidata dal criminologo Goran Gavila. Il loro è un nemico che sa assumere molte sembianze, che li mette costantemente alla prova in un'indagine in cui ogni male svelato porta con sé un messaggio. Ma, soprattutto, li costringe ad affacciarsi nel buio che ciascuno si porta dentro. È un gioco di incubi abilmente celati, una continua sfida. Sarà con l'arrivo di Mila Vasquez, un'investigatrice specializzata nella caccia alle persone scomparse, che gli inganni sembreranno cadere uno dopo l'altro, grazie anche al legame speciale che comincia a formarsi fra lei e il dottor Gavila. Ma un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome al male, ne scopre un altro ancora più profondo... 

ATTENZIONE DI SEGUITO SPOILER
Finalmente ho letto questo "caso letterario". Le  prime pagine ricordano pò una brutta copia di CSI con il criminologo e la sua squadra che cerca di trovare il serial killer e  l'ultima bambina, ma poi il libro ingrana, tutte le trame e sottotrame si intrecciano alla perfezione non creando alcuna incongruenza, anzi tutto è collegato. Molto interessanti i risvolti sui serial killer, che denotano il fatto che l'autore ha studiato criminologia e scienze del comportamento. Il ritmo è adrenalinico, con notevoli colpi di scena, forse pure troppi.
Molto interessante il fatto che il serial killer usasse gli altri per i suoi crimini, il sussurratore (o suggeritore), entrando nella psiche di persone fragili per un suo piano che andava avanti da decenni.
E oltre tutto questo è scritto molto bene, e la poliziotta Mia nonostante non riesca a provare empatia, ti fa provare empatia per lei


Voto 8
Data fine lettura 29 ottobre 2010

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