martedì 26 ottobre 2010

L'ipnotista - Lars Kepler

Si chiama Erik Maria Bark ed era l'ipnotista più famoso di Svezia. Poi qualcosa è andato storto e la sua vita è stata a un passo dal crollo. Ha promesso pubblicamente di non praticare mai più l'ipnosi e per dieci anni ha mantenuto quella promessa. Fino a oggi. Oggi è l'8 dicembre, è una notte assediata dalla neve ed è lo squillo del telefono a svegliarlo di colpo. A chiamarlo è Joona Linna, un commissario della polizia criminale con l'accento finlandese. C'è un paziente che ha bisogno di lui. È un ragazzo di nome Josef Ek che ha appena assistito al massacro della sua famiglia: la mamma e la sorellina sono state accoltellate davanti ai suoi occhi, e lui stesso è stato ritrovato in un lago di sangue, vivo per miracolo. Josef è ricoverato in grave stato di choc, non comunica con il mondo esterno. Ma è il solo testimone dell'accaduto e bisogna interrogarlo ora. Perché l'assassino vuole terminare l'opera uccidendo la sorella maggiore di Josef, scomparsa misteriosamente. C'è solo un modo per ottenere qualche indizio: ipnotizzare Josef subito. Mentre attraversa in auto una Stoccolma che non è mai stata così buia e gelida, Erik sa già che infrangerà la sua promessa. Accetterà di ipnotizzare Josef. Perché, dentro di sé, sa di averne bisogno. Sa quanto gli è mancato il suo lavoro. Sa che l'ipnosi funziona. Quello che l'ipnotista non sa è che la verità rivelata dal ragazzo sotto ipnosi cambierà per sempre la sua vita. Quello che non sa è che suo figlio sta per essere rapito... 

ATTENZIONE SPOILER

Diciamo che il libro non è proprio entusiasmante, parte veramente male, ma almeno il finale ha un suo perchè.
Il libro scorre freddino, non catturando, anzi in certi tratti pure annoia, certamente neirecenti thriller di ambito mentale è sicuramente meglio La psichiatra. 
Non so neanche dire il perchè non mi entusiasmi tanto, è scritto bene, la storia in teoria doveva essere intrigante, ma c'è un qualcosa di non ben definito che non mi convince.
L'inizio è  deludente, dove l'unica cosa degna di nota sono le ambientazioni, molte sottotrame restano incompiute (Eva Braun, Maja, Aida ma anche il giovane serial killer e sua sorella), e per di più gia a metà libro si intuisce chi sia la colpevole. Decisamente meglio la seconda parte, cha tiene alta la tensione, quello cheh o maggiormente apprezzato è il finale, dove si scopre la congiura della colpevole e il ritorvamento del figlio, e diciamo in parte il racconto di dieci anni prima quando Erik smise di praticare e il perchè. La sufficienza la raggiunge ma non di più.


Voto 6-
Data fine lettura 26 ottobre 2010

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