domenica 24 ottobre 2010

Un giorno della mia vita - Bobby Sands

Bobby Sands, esponente di spicco nelle fila dell'Ira, viene più volte incarcerato. Condannato a 14 anni di carcere, con altri compagni, malgrado l'assenza di prove a carico, comincia una serie di scioperi della fame sino all'ultimo, iniziato il 1° marzo 1981, che lo porterà alla morte. Durante i primi diciassette giorni del suo ultimo sciopero della fame comincia a tenere un diario e scrive quotidianamente usando un refil di penna biro e dei pezzetti di carta igienica. Ogni singolo segmento del diario viene fatto uscire dal carcere firmato con lo pseudonimo "Marcella". Il libro che ne deriva è una impietosa testimonianza sulla vita dentro il carcere, una dolorosa riflessione sulla lotta in corso e una professione di speranza.

Diciamo che il libro è diviso in 4 parti, prima la breve prefazione di Sean MacBride , poi Bobby Sands che fa un racconto dettagliato di una sua giornata nel carcere di Long Kesh tra torture sia fisiche che psicologiche, poi una sorta di suo diaro per i suoi primi 17 giorni di sciopero della fame, e per finire viene inserita una cronologia dei fatti (proteste, scioperi, uccisioni e via dicendo) della questione nordirlandese.
Diciamo che il pezzo migliore è la sua giornata tipo, dove spiega tutti i soprusi subiti da lui e da tutti i detenuti del blocco H, una testimoniaza convolgente. La parte del diaro pone solo accenni ai vari giorni, mentre la cronologi risulta un pò freddina, dopotutto è solo un mero insieme di date .
Comunque un libro da leggere assolutamente, crudo e coivolgente

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